
La mancata qualificazione alle coppe europee obbliga il club a rivedere strategie e investimenti per la prossima stagione
I conti non tornano e il mercato dovrà autofinanziarsi. Il Milan si prepara a un’estate di profondi cambiamenti. Senza i ricchi introiti garantiti dalla qualificazione alla Champions League e con la possibilità concreta di restare fuori anche dalle altre competizioni europee, il club rossonero si trova davanti alla necessità di una revisione profonda della rosa, bilanciando l’esigenza di rinforzare la squadra con l’imperativo di non gravare eccessivamente sul bilancio societario.
La nuova direzione sportiva alla prova del fuoco
Il futuro DS, ancora da individuare, avrà un compito tutt’altro che semplice. Accanto a Furlani, Moncada e Ibrahimovic, il nuovo direttore sportivo dovrà immediatamente mettersi al lavoro per costruire una squadra competitiva che possa cancellare la deludente stagione 2023/24, rispettando però i paletti economici imposti dalla proprietà e le indicazioni tecniche del nuovo allenatore.
Una situazione complessa, dove ogni mossa dovrà essere attentamente ponderata, un po’ come quando si decide in quale slot machine investire le proprie fiches su https://parkslots.com/it/: serve strategia, tempismo e la capacità di massimizzare le risorse a disposizione senza correre rischi eccessivi.
I big con la valigia pronta: da Theo Hernandez a Tomori
La cessione di Theo Hernandez appare ormai inevitabile. Con un contratto in scadenza nel 2026 e poche possibilità di rinnovo, il laterale francese rappresenta uno dei principali asset da monetizzare. Le valutazioni precedenti, che oscillavano tra i 50 e i 60 milioni, sembrano oggi irrealistiche: il rendimento altalenante dell’ultima stagione e la prospettiva di perderlo a parametro zero tra non molto tempo hanno ridimensionato il suo valore di mercato intorno ai 30 milioni, più eventuali bonus.
Anche Fikayo Tomori, tornato titolare solo da febbraio dopo un lungo periodo in panchina, è tra i possibili partenti. Il difensore inglese, che lo scorso gennaio avrebbe potuto trasferirsi alla Juventus per circa 30 milioni bonus inclusi, difficilmente manterrà questa valutazione dopo una seconda parte di stagione ai margini del progetto.
Gli acquisti recenti non convincono: chi può partire
Diversi acquisti delle ultime sessioni non hanno brillato e potrebbero salutare. Yunus Musah potrebbe chiedere la cessione dopo un periodo complicato, mentre Samuel Chukwueze, Ruben Loftus-Cheek ed Emerson Royal, penalizzati anche da infortuni, potrebbero essere ceduti per garantirsi più spazio altrove.
La situazione di Strahinja Pavlovic è differente: il difensore è considerato un punto fermo per il futuro. Discorso diverso per Malick Thiaw, che potrebbe partire di fronte a un’offerta interessante.
Per quanto riguarda i top player Mike Maignan e Rafael Leão, il Milan li cederà solo di fronte a proposte irrinunciabili, difficili da immaginare nell’attuale contesto di mercato.
Il nodo prestiti: chi rientra e chi parte definitivamente
I giocatori in prestito rappresentano un capitolo a parte. Pierre Kalulu dovrebbe essere riscattato dalla Juventus, così come Ismael Bennacer dal Marsiglia. Per Noah Okafor, Yacine Adli, Tommaso Pobega e Lorenzo Colombo, anche in caso di ritorno a Milanello, è difficile immaginare una permanenza in rossonero.
Particolarmente interessante è il caso di Alexis Saelemaekers, protagonista di un’ottima stagione alla Roma. I giallorossi vorrebbero confermarlo, ma la valutazione di 15 milioni della scorsa estate è aumentata. Se il club capitolino non riuscirà a convincere il Milan inserendo nell’affare Tammy Abraham o Lorenzo Pellegrini, per il belga ci sono già un paio di club stranieri pronti a farsi avanti.
Ricostruire con intelligenza
La situazione attuale richiede una ricostruzione intelligente e mirata della rosa, con cessioni strategiche che possano generare risorse da reinvestire sui ruoli prioritari individuati dal nuovo allenatore. Il DS che verrà dovrà dimostrare creatività e capacità di individuare talenti a costi contenuti, un po’ come avviene negli stadi di calcio in Sardegna, dove con risorse limitate si riesce comunque a mantenere impianti degni e funzionali per il calcio professionistico.
Le priorità per la nuova stagione
Il Milan dovrà necessariamente intervenire su più fronti: serve un centravanti titolare che raccolga l’eredità di Giroud, almeno un centrocampista di qualità e fisicità, e rinforzi in difesa per compensare le probabili partenze. Tutto questo mantenendo sotto controllo il monte ingaggi e puntando su profili giovani ma già pronti, possibilmente con esperienza internazionale.
La mancata qualificazione alla Champions renderà questa missione ancora più complessa, ma potrebbe anche rappresentare un’opportunità per ripensare il progetto tecnico con maggiore libertà e meno pressioni immediate.
La sfida del nuovo ciclo
Il prossimo mercato estivo rappresenta pertanto il vero punto di svolta per il progetto Milan: la capacità di bilanciare cessioni remunerative e acquisti mirati determinerà non solo la competitività della squadra nella prossima stagione, ma getterà le basi per un nuovo ciclo.
La dirigenza è chiamata a scelte difficili ma necessarie, con l’obiettivo di costruire un Milan più equilibrato e funzionale, capace di tornare protagonista in Italia e di riconquistare rapidamente un posto in Europa che, per storia e blasone, rimane l’habitat naturale del club rossonero.